Il progetto monta, ricuce e accosta, tramite la tecnica del collage digitale, pezzi di quella città silente che ci circonda, costruita dall’uomo ma in cui l’uomo non si mostra. Architetture che vivono di vita propria e alle quali manca quasi la parola per diventare esse stesse umane.
Un invito alla visione, a guardare nelle pieghe della città, poichè la scena è già li.
Il progetto è stato in mostra all’interno dello spazio Glue alternative concept space di Firenze, ospitando anche il live painting dell’illustratrice Francesca Popolizio che ha animato, tramite proiezioni, le architetture sugli scritti delle città invisibili di Calvino.